martedì 27 gennaio 2009

Rylian d'Emmet


"Testa bianca" come d'abitudine stava preparando la carrozza per la partenza. Era stata una serata proficua in quel piccolo ma accogliente villaggio; calorosi applausi avevano chiuso la recita e Rylian aveva letteralmente riempito le stive delle provviste con ottime salsiccie salate. A notte inoltrata, dopo un breve riposo, il mezzelfo stava preparando i carri per il viaggio. D'un tratto, nel gelo della notte, vide un fugace movimento in un carro. Vi si avvicinò cauto ma non fece a tempo neanche a vedere bene cos'era che sentì un fortissimo colpo addosso e un'ombra nera che lo scaraventò a terra.
Svenne. Dopo un tempo infinito, dolorosamente e con le ossa fredde e umide, si svegliò. Non c'erano più i carri. Un vecchio contadino si avvicinò a lui, dopo che il suo cane rinsecchito aveva annusato l'odore del mezzelfo. Il vecchio lo toccò con un bastone e gli disse:
"I tuoi amici ti hanno lasciato solo. Se ne sono andati. Questa notte sarà la più fredda d'inverno. Dovresti trovarti un posto dove stare, prima che ti si ghiacci il tuo bianco sedere elfico!"

martedì 6 gennaio 2009

L'ultimo ripostiglio

Non era uno dei quartieri più poveri, ma poco ci mancava. Gran parte dei suoi abitanti non erano che gli operai più semplici e non ricordava che pochi capomastri in alcune delle abitazioni più esterne, vicino alle grandi vie. Ma lui era nato li, e aveva deciso di rimanerci, nonostante il suo lavoro minuzioso di artigiano meccanico gli poteva permettere di spostarsi in un quartiere superiore, più asciutto e più vicino ai Condotti. Piano piano, già dai primi tempi di apprendistato presso Garvik, aveva speso molto del suo guadagno per abbellire le pareti del suo alloggio. Era un suo sogno, quello di rivestire le dure pareti di granito di morbide liste di pino. Forse erano le sue origini di Fahvir, il popolo che abitava ancora alle falde dei monti, al limitare delle grandi foreste, in case di pietra e legno, robuste come tutte le abitazioni del suo popolo, ma molto simili a quelle degli uomini.
...continua

giovedì 1 gennaio 2009

La grotta del presepe




Ecco, questa è la grotta che feci 3/4 anni fa per il nostro presepe familiare. Dopo qualche anno di onorato servizio ho deciso di metterci mano, vista anche l'usura e la necessità di urgenti lavori di manutenzione! Ho deciso anche di ampliarla un po, aggiungento un versante montuoso su cui metterò un piccolo villaggio lontano, ai piedi di un picco innevato.





Così ho iniziato a costruire l'armatura per aggiungere il pezzo di montagna, con il fiumiciattolo che scorre ai piedi, sgorgando dalla fonte sulla grotta. Ho recuperato un paio di casette e le ho incollate sopra, dopo aver ricoperto il tutto con cartapesta.















Ed ecco la grotta più o meno terminata; ho anche ampliato l'interno in modo da poter mettere con più comodità i personaggi all'interno. Per l'anno prossimo prevedo ulteriori migliorie!