venerdì 11 dicembre 2015

Mattoni di paglia

Barriere si ergono al facile comando di deboli voleri,
come inutili rifugi ristagnanti nel tempo,
che scorre lo stesso,
da un'altra parte,
per altri guerrieri, più fieri, più mobili,
dallo sguardo alto e lontano,
sdegnosi degli ostacoli
come dei rifugi insensati.
Il tempo, si sa, mangerà anche quelle barriere.

Sonetto

Vorticava e turbinava come foglie impazzite sferzate nella bufera;
saettava sfuggente sfidando il ghiaccio e i lampi d'inganno che bruciavano la fantasia;
libero si librava, oltre le scure nubi del progresso, oltre lo scintillio dell'oro fatuo.
Era un piccolo pensiero, di leggera musica.

Gigante

Una goccia di seta rigava il granito del volto impassibile del custode dei pensieri,
di potente fantasia,
e solcava i lineamenti.
Fino a toccare la nube che sfumava nel placido scintillio
di un'infinita alba di struggenti scoperte.

Occhio!

Una piccola scintilla si affannava tra i massi gelidi,
labile, flebile e impassibile,
ma cresceva sempre più;
e poi venne giù una cascata immane di fango e fuoco
che plasmò di nuova fantasia
una piatta pianura di ipocrisia.

Chiarore

Mostrava loro il lato migliore di quel tiepido torpore in un tempo segreto.
Ecco perché l'alba sempre tardava, come per nascondere la realtà che truce e cruda non aveva bisogno di maschera alcuna.

Petali

Tocco i petali della rosa e la sollevo, si sveglia, alita, si stira e freme; mi sorveglia girarle attorno, ma io sono fermo, i piedi ben saldi sul piedistallo di granito. Avanti e indietro, dondolo incostante, come un ramo spinoso, inspirando profumi indefiniti. Poi, dritto e immobile, apro gli occhi. Attorno, una foresta di rose immense, infinite, dai colori alieni, fremono, scrollandosi frotte di spine che precipitano ammucchiandosi ai piedi del mio piedistallo. Mi sommergono. Mi arrampico, abbandono il granito, leggero, salgo fin'oltre il monte di punte. Oltre, l'orizzonte, vibra di dolce, umida aria dal mare di petali.

venerdì 5 settembre 2014

Voce

Un respiro, un suono tenue che pervade leggero l'oscurità, si diffonde come una lama trasparente, e arriva lontano, sciogliendosi appena, sentendosi appena, macchiando indelebile le anime che incontra, solcandole e sferzandole con fantasia, acume, semplice magia della terra e del cielo. Talvolta dolce, mielosa, soffusa. Talvolta stridula, tesa, viscida e strozzante, una fune stretta al cuore più profondo della realtà e della consapevolezza, che frusta il mondo con sete infinita.