venerdì 17 aprile 2009

Hellen


Un umido alito muoveva la ragnatela leggera, facendola fremere. Le pietre della cripta erano antiche e logore e scure per il fumo delle candele. Molte erano ancora riposte nelle nicchie assieme a fiori marciti e piccoli ninnoli.
Al centro il grande tavolo in pietra con tanti delicati bassorilievi ospitava i resti della donna, avvolta in un profumato vestito bianco; ancora profumato dopo 4 anni. Le ossa erano bianche e lunghissime unghie flessuose si attorcigliavano. Lunghi capelli di seta avvolgevano il teschio fine e delicato. Un piccolo e bellissimo anello scintillava attorno alla falange.

Il dottore frugava nella sua borsa ed infine con un sorriso soddisfatto trovò quello che cercava.
"Ecco! Questo la scioglierà velocemente!", affermò, ed iniziò a versare un liquido giallo sul corpo. D'un tratto Jim disse:
"Il braccio!", urlò con orrore, osservando in un angolo le ossa del braccio sinistro avvolte nel tessuto bianco.
"Non preoccuparti. Appoggialo qua sopra", disse il dottore deciso, con uno sguardo lucido e sorridente.
Jim prese il braccio e lo poggiò sopra il resto dello scheletro che stava fumando.
Il dottore iniziò a leggere le parole della pergamena, con tono deciso. Tutto attorno, nella sala umida e buia, iniziò a fremere l'aria e d'un tratto il corpo distrutto della ragazza iniziò a lievitare, gonfiandosi sempre di più in una maleodorante massa spugnosa e viscida, con il braccio scheletrico che usciva fuori da quello che sembrava il petto, mentre con orrore tutti osservavano il viso splendido e bianco che si ricomponeva fra il fumo, attorniato da una pulsante massa di carne purulenta che scoppiava in mille piccole bolle.
Hellen sorrise orribilmente e sembrava quasi trattenere il respiro, gonfiandosi ancora di più.
...continua

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